Un'ombra Borbonica, immersa in circa 7 Kmq. di parco, cioè la fatidica Reggia di Capodimonte costruita per volere di Re Carlo III di Borbone. Il Re Carlo accanito cacciatore, scelse questa collina per farne una riserva di caccia per uccelli, fagiani, etc. , quindi pensò di appagare la sua passione venatoria affidando i lavori all'architetto napoletano Giovanni Antonio Medrano: dal suo modello ligneo venne fuori, invece di un casino di caccia, una vera e propria reggia tantochè Carlo destinò il palazzo alla custodia ed alla mostra delle meravigliose raccolte Farnese, ereditate da sua madre Elisabetta Farnese. I lavori della reggia ebbero inizio nel 1738 e durarono circa vent'anni a causa di grandi difficoltà per lo scavo delle fondamenta e del trasporto del piperno da Pianura alla collina di Capodimonte: si incontravano nel percorso sentieri lunghi e tortuosi. Nel frattempo nel 1743 fu costruito all'interno del bosco da Ferdinando Sanfelice un'edificio adibito alla fabbrica delle famose porcellane di tipo MEISSEU che Maria Amalia di Sassonia, moglie di Carlo III, amava tanto; attualmente questa fabbrica è "Scuola d'arte della ceramica". Una parte del bosco fu trasformata dal Sanfelice in un parco all'inglese diviso poi in giardino del dattilo e giardino della pigna, mentre il viale centrale fu chiamato stradone. Oggi il parco è un meraviglioso polmone verde che risiede in un punto strategico: il napoletano spesso lo attraversa con notevole ammirazione. | ||
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