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Procida. Nota a
pochi, piccola ed immersa nella natura e nel verde. Tra le isole
flegree del Golfo di Napoli, con Ischia e Capri, è meta turistica di
chi vuole essere in mondo dove si è fermato il tempo. Procida, oggi
attrae numerosi e svariati gruppi di turisti che cercano
tranquillità e natura a portata di mano. Pubblicizzata quale isola
ricca di tradizioni legate alla cultura ed alla logistica del posto
e caratterizzata da zone incontaminate dove ancora gli abitanti
vivono di vecchi mestieri legati al mare, offre ai visitatori un
folklore del tutto surreale e fuori da ogni schema moderno. E'
legata da un pontile sul verso che dà frontalmente ad Ischia con la
piccola isola di
Vivara , oggi chiusa
perchè riserva naturale di molte specie anche a volte protette
perchè in via di estinzione. A Vivara vi è un piccolo centro di
studi universitari dei Campi Flegrei, legato alla Federico II, ed
anche una cisterna d'acqua che dà pressione per l'acquedotto che va
ad Ischia. E' stato abitato dai Greci che hanno costruito piccoli
insediamenti nel 1000 A.C. e che sono tutt'ora di interesse
archeologico e sotto il mare in prossimità della costa.
Il primo insediamento
della popolazione a Procida fu a
Terra
Murata
nel medioevo con l'attracco per i
pescatori in basso alla
Corricella,
borgo marinaro. La chiesa più importante è l'Abbazia
di S. Michele,
che risalente al medioevo custodisce oggetti antichi, tramandati di
generazione in generazione e capolavori d'arte in legno scolpito, il
più delle volte fabbricati artigianalmente da devoti e seguaci. Gran
parte dei vecchi edifici di Procida sono coperti da cupole, proprio
come costruivano gli arabi, ed hanno o avevano strutture atte a
raccogliere le acque piovane per portarle nelle cisterne sottostanti
gli edifici stessi. Tutto ciò rende l'idea di essere davanti a
costruzioni che non si sono allineate a tipici stili dell'epoca ma ad
esigenze da sfruttare in questi luoghi. Come luoghi da visitare
caratteristici ci sono
Marina
Grande. e
Chiaiolella.
Gli ingressi degli edifici sono spesso portoni in legno molto
antichi e portici denominati casali.
Guardando una foto , una cartolina o addirittura da Terra Murata il
panorama si nota subito la caratteristica delle case tinteggiate in
vari colori, chiari e pastello e il modo ed il sistema di
incastrarsi degli edifici dove si infilano scale che si arrampicano
sull'isola utilizzando vari sistemi di tenuta e che sono ancora
oggetto di foto e studi. Ci sono dei posti a Procida a cui si
può accedere via terra, dal verde o più semplice via mare che sono
stupendi. Questi sono mete di subacquei e sono il Carbonchio e Punta
Pizzaco. In questi punti addirittura , a circa 30m di profondità
cominciano a proliferare i coralli rossi in cui si ambientano
numerosi specie di pesci. Al tempo dei Borboni, Procida era una
riserva di caccia ed il posto dove portavano nel carcere gli
ergastolani che arrivavano in barca a remi da Monte di Procida,
sulla terra ferma e che era un unico comune con Procida.
Il 27 Gennaio 1907 ,un referendum sancì la
separazione della parte di terraferma dal resto del comune
(comprendente l'isola e l'isolotto diVivara), formando così
l'attuale comune di Procida. Tutto fu possibile con il contributo di
Ludovico Quandel. L'isola è stata governata come
possedimento feudatario e
poi per tanti anni questo potere è passato ai religiosi che hanno
lasciato ancora grosse influenze nel carattere e nella vita degli
stessi isolani. Tra i nomi più famosi e pronunciati sui testi
storici ritroviamo d'Avalos. Come in molti paesini italiani si sono
sviluppate su questo sistema di vita legato al territorio , feste ,
sagre e manifestazioni che hanno sempre un carattere ed uno sfondo
tra sacro e profano. Il sapore di queste manifestazioni contempla i
valori dell'armonia religiosa conciliata con il misto sacrilegio
dell'idolatria nella piena convinzione del giusto proferire. La
manifestazione più eclatante è la Processione del Venerdì Santo, che
viene preparata per tutto l'anno dai ragazzi detti "dei misteri" che
preparano carri con simbologie religiose della passione di Cristo e
sfilano per tutta la cittadina scendendo da Terra Murata. Altre
funzioni religiose si svolgono nell'abazia di
S. Michele , patrono
dell’isola. Ovvio che anno per anno e con l'avvicendarsi delle varie
amministrazioni comunali e con disponibilità di fondi si organizzano
nell'isola varie manifestazioni e feste, per lo più nei periodi
estivi, quali La Sagra del Mare con l'elezione della miss Graziella.
Inoltre ogni anno viene utilizzato il Parco Letterario in nome di
Elsa Morante, scrittrice che ha reso famosa Procida con i suoi libri
quali "L'isola di Arturo". Comunque è da intendersi che la verginità
di Procida, essendo una caratteristica unica e non replicabile,
chiunque cerchi riposo, natura, pasti luculliani e semplicità, non
può che innamorarsi di essa, assorbendo la sua essenza e
riservandosi un posticino che riporterà sempre con se in memoria,
tale da goderne anche quando ne è lontano.
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